Cos’è l’ADHD
L’ADHD è l’acronimo Inglese di Attention Deficit Hyperactivity Disorder che in Italiano è stato tradotto con la definizione di Disturbo da “Deficit di Attenzione e Iperattività”.
Questo disturbo rappresenta una patologia invalidante che determina un’alterazione precoce e globale di tutte le funzioni essenziali del processo evolutivo. Si caratterizza per due gruppi di sintomi o dimensioni psicopatologiche definibili come inattenzione, impulsività/iperattività.
L’inattenzione (o facile distraibilità) si manifesta soprattutto come scarsa cura per i dettagli ed incapacità a portare a termine le azioni intraprese.
L’impulsività si manifesta invece come difficoltà ad organizzare azioni complesse, con tendenza al cambiamento rapido da un’attività ad un’altra e difficoltà ad aspettare il proprio turno in situazioni di gioco e di gruppo. Quest’ultima è generalmente associata ad iperattività e comunemente questi bambini vengono riferiti come” mossi da un motorino”, avendo difficoltà a rispettare le regole, i tempi e gli spazi dei coetanei (a scuola trovano spesso difficile anche rimanere seduti).
Importante è sottolineare che tutti questi sintomi non sono causati nella maggior parte di casi da alcun deficit cognitivo ma da difficoltà oggettive nell’autocontrollo e nella capacità di pianificazione.
Quando questi comportamenti sono persistenti in tutti i contesti sociali quali casa, scuola, ambienti di gioco, con i genitori e con i coetanei e tendono a costituire la caratteristica costante del bambino, queste possono compromettere le capacità di pianificazione ed esecuzione di procedure complesse (funzioni esecutive).
I contesti scolastici sono spesso non inclusivi per un bambino affetto da ADHD, la scarsa conoscenza e sensibilizzazione e formazione di tutte le figure che ruotano intorno ad esso nella scuola, complicano le caratteristiche del disturbo non favorendo l’autonomia del bambino e adolescente con queste difficoltà.
I problemi legati all’autocontrollo delle emozioni si manifestano in modo negativo sulle relazioni di natura interpersonale. Ciò crea inadeguatezza sia in contesti strutturati che nel gioco con un’alta frequenza di comportamenti negativi, ridotta interazione con in compagni e maggior ritiro sociale.
I bambini ADHD sono spesso descritti dai propri pari come non cooperativi in situazioni di gruppo, intrusivi e in alcuni casi aggressivi e provocatori Tutte queste caratteristiche portano spesso il bambino con ADHD a sperimentare tristi contesti di rifiuto e esclusione, con tutte le manifestazioni emozionali negative ad esse correlate.
Durante l’età adulta permangono difficoltà importanti di natura esecutiva connesse soprattutto con l’organizzazione e pianificazione delle attività quotidiane ma anche nella sfera delle relazioni sociali come l’incapacità a mantenere un lavoro, ad avere relazioni affettive stabili. Quello che inoltre continua a caratterizzare la vita di un ADHD in età adulta è anche una certa disorganizzazione nell’intraprendere azioni e fare scelte di vita.
Rileva infine accennare come l’ADHD rappresenti un’importante problema sociale anche perché ad esso si associano gravi problematiche in comorbidità, che si concretizzano come disturbi psichiatrici della sfera comportamentale, dell’umore e della sfera della Condotta.